domenica 15 novembre 2015
sabato 14 novembre 2015
lunedì 9 novembre 2015
google doodle..
spero abbiate aperto google il 9/11/2015
si parla di II guerra mondiale, anche se non sembra...

The wireless communications she devised during the Second World War are still used today in Wi-Fi and Bluetooth. Biographer Richard Rhodes told CBS: “Today, frequency hopping is used with the wireless phones that we have in our homes, GPS and most military communication systems.”
si parla di II guerra mondiale, anche se non sembra...
The wireless communications she devised during the Second World War are still used today in Wi-Fi and Bluetooth. Biographer Richard Rhodes told CBS: “Today, frequency hopping is used with the wireless phones that we have in our homes, GPS and most military communication systems.”
martedì 3 novembre 2015
Anche noi a Spoon River
Vittorio
Arrigoni “Vik”
Ciò che
resta del mio umano corpo
è terra
fertile tra queste pietre spoglie.
Possa la
natura cogliermi e far di me linfa del disprezzo della guerra,
arma rivolta
all’ingiustizia, piccone che porta alla luce le scomode verità
affinché
tutti restino umani. (marco)
Il cinese
Sono un
contadino, sono cinese.
Vivo in un
piccolo villaggio in mezzo alle montagne.
Lavoro senza
sosta nei campi
Nutrendomi
di ciò che coltivo.
Ma una
sventurata sorte mi attende.
Inizio a vedere
strane creature,
per i campi,
per le strade, a casa
mi inseguono
ovunque io vada.
Sto
impazzendo, non trovo pace,
li vedo
anche quando annodo la corda attorno al collo,
e in un
attimo di buio, sono spariti.
Guardo il
mio corpo sospeso ed inerme.
Mi avvicino
ai medici e dicono che ho mangiato la segale cornuta. ( valentina)
Colombo Neri
Non piangete
miei cari,
non sono più
dove mi avete sepolto.
La mia anima
di pescatore era affranta
E stanca di
contemplare il mare in lontananza.
Sotto questa
terra solo ossa e cenere potreste trovare
perché la
mia essenza nell’Adriatico si è rifugiata.
Egli insegna
a noi marinai dei sogni
che i porti
assassinano
È il nostro
complice
Dalle sue
onde potrete percepire la mia voce,
come risuona
nei vostri ricordi,
pronta a
consigliarvi.
Ho lasciato
cadere le reti
e nessuno ha
più osato raccoglierle.
Ammucchiate
nel buio di una cabina invecchiano,
come io non
ho potuto fare. (andreina)
Stephen
Hawing
Potessi
tornare indietro fermerei l'orologio a quella danza a piedi nudi sul canale,
durante la
quale passato e presente coincidevano in una dimensione onirica e surreale
dello spazio
e sarebbe
bastato guardarti per convincermi di potere camminare ancora.
Ora che
parola e mobilità mi sono sottratte rimpiango i nostri ieri
ed altro non
rimangono che due occhi da decifrare per dirti addio. (ambra)
Giacomo
Leopardi
L'infinito
abisso
tessuto in
un intreccio,
riempie una
prigione
di sbarre
che non raggiungono
l'orizzonte.
Tra le tue
strade la mente
spolvera
ricordi di tue parole.
Oh dolore,
Oh
sofferenza,
rumoreggeranno
nel silenzio
della tua
stessa cella,
accompagnato
dal dolce bacio
del riposo
eterno. ( luca e martina)
Un africano
Mia madre mi
ha sempre voluto bene,
ha amato me,
così come ha amato i mei fratelli.
Da dove
vengo, la consapevolezza
arriva
velocemente
a tre anni
si è già dei piccoli adulti.
Ricordo la
mia prima auto,
per
costruirla mi erano bastate una scatola di conserva,
una corda e
qualche bottone.
Giocavo
intorno al fuoco, accompagnato
dal
gracidare delle rane e dal ronzìo degli insetti.
Raramente
uscivo di casa,
solamente la
notte, vagavo
come un
demone che ha paura del sole.
Sono nato in
Africa, ma sono albino.
In Tanzania
questa parola significa morte.
Gli
ignoranti, gli avidi, i superstiziosi
Mi hanno
studiato, maltrattato,
hanno fatto
a pezzi il mio corpo.
Oggi riposo
sepolto per metà, bramando
Il mio cuore
perduto. (chiara)
John
Bramblitt - Il Pittore Cieco
Vissi di
sensazioni, le voci dei miei cari,
i sapori della colazione e l'odore della
tempera fresca.
Immaginavo
il mondo grazie a mio fratello
che mi descriveva nei dettagli ogni cosa.
Non viaggiai
molto, ma non scorderò mai
l'immenso vuoto che mi circondò nella Cappella Sistina.
Quante
volte, durante questa breve vita
sfiorai la mia ruvida tela e le venature della
mia tavolozza.
Amavo i
colori sgargianti, stendere il colore con le dita
e percepirne
la consistenza sulla pelle;
ma ciò fu
sconvolto dell'ennesimo attacco epilettico. (lorenzo e gilda)
Eric Hill
La mamma
diceva che ero un bimbo allegro,
curioso,
troppo curioso.
Amavo le
nuvole.
La mamma
diceva che le avrei raggiunte, ma solo quando fossi morto.
Mi ricordo
un caldo sole
e alti
salici che vegliavano un piccolo stagno.
Vi erano
riflesse magnifiche nuvole bianche
volevo
toccarle, solo toccarle.
Quel giorno
divenni ninfea. (isabella)
Elia,
l'immigrato
Fuggivo da
una terra incrostata di sangue
pregavo Dio
di custodire la mia famiglia
che insieme
ad altre mille tremava.
L'odore di
sudore e salsedine attraversava i vestiti,
per
impregnare il sangue e le ossa.
nascosto dal
fumo pregavo,
di salvare
la mia anima perduta
sotto la
pelle
Crollava
l'orizzonte sull'oceano
scatenando
immense onde nere;
Ma anche il
mare si è rifiutato di custodire i suoi figli
e ora sono
abbandonato chissà dove sotto la sabbia. (chiara)
Georg
Wilhelm Friedrich Hegel
Gli strati
di vermi e terra e sassi
Non
m’impediscono di pensare.
Non è forse
la realtà frutto della ragione?
Credevo.
Ora che ho
lasciato la vita non mi alzo più in volo sul far della sera.
Esiste una
nuova unificazione dopo questa profonda alienazione?
Desiderio di
desiderio. Questo è il nostro destino. (chiara)
L’amata
Ricordo la
felicità dei bambini
quando
spensierati dondolavano sulle altalene
e il profumo
dei gigli ambrati, che lei coglieva.
Ricordo le
fresche sere estive
e i loro
tramonti colorati e
ancora mi
commuovo per le infinite sfumature.
Ricordo il
nostro viaggio in Italia,
il fascino
di Roma, la Venezia romantica
e la limpida
costiera amalfitana
e di questo
nulla vorrei dimenticare. ( marica, ottavia, giulia)
Nadira
Mi
chiamavano pelle d’ebano
Le mie
labbra erano il nettare più ambito
da questi
animali impollinatori,
i miei
fianchi seducevano ed invitavano
sempre
pronti alla danza dell’amore,
per me la
più macabra delle danze.
Vedevo nei
loro occhi i denti della concupiscenza,
denti che mi
trafiggevano l’anima,
tanto che la
lasciai da qualche parte
ed un giorno
guardandomi allo specchio
non la
trovai più.
Mi uccise la
sifilide, la morte fu la più dolce
delle
carezze. (agnese ,sara)
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