mercoledì 14 dicembre 2016

avere a che fare con Dante..



C'era un buon maestro di firenze
che nella piaggia deserta offendeva la gente
anche se la cottura sua sempre sbagliava
onore e lume per dante restava
quel saggio e paterno maestro di firenze

c'era un famoso guelfo nero di firenze
in cui la vita molto presto si spense
tra le fangose genti era finito
e mai si era pentito
quel famoso peccatore guelfo nero di firenze


selva selvaggia
il cinghialotto corre
schizzi di fango

volo d'uccello
il vento ti trasporta
al dolce nido

dolce stagione
le piume che planano
poggiano in terra

al dolce nido
i piccoli strillano
parole crude

qui sboccia il fiore
risaltano i colori
dolce stagione

dolce stagione
mi riscaldi la pelle
tutta l'estate

tutto tremante
in mezzo all'aria tetra
con acqua tinta

umano saggio
guardando molte lune
giustizia mosse

umida terra
col verme che s'avvinghia
dove il sol tace

terrore incute
il cupo paesaggio
selva selvaggia.

Riva malvagia
desolato reo tempo
perdute genti

c'era un cane a tre teste infernale
squartare le anime per lui era banale
nella sozza mistura correva
per questo la barba una e atra aveva
quel violento cane a tre teste infernale.

Fatale andare
perchè non dimandare
in riva al mare

fiore notturno
lontani dalle stelle
il gran rifiuto.

Tutta la vita
la mamma mi cucina
polpette cotte

parte selvaggia
che quel cane rabbioso
dentro possiede

c'era un cupo traghettatore dell'inferno
che aveva caldo anche d'inverno
vecchio bianco con lanose gote
intorno agli occhi aveva di fiamme rote
quel cupo anziano traghettatore dell'inferno

c'era un giovane stilnovista di firenze
appassionato di lettere ma non di scienze
diceva sempre “di fisica non dimandare
non vorrai mica all'inferno andare?”
quel giovane nasone stilnovista guelfo di firenze.


L'amore crudele
che al cor gentil ratto s'apprende
nella stagione del miele
la sua mano tende.
Bacia la dama
e così l'amor diventa importante
ma intanto l'odio trama



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