domenica 21 dicembre 2014

ancora brutte sorprese....

https://www.transparency.it/wp-content/uploads/2014/05/CPI2014_map-and-country-results_NEW.pdf

Sono andata sul sito di Transparency International.it ed ho scaricato il pdf.... anche solo guardando la metacarta e la graduatoria, e riflettendo un pò, si hanno brutte sorprese...
usiamo la testa, tanto per cambiare..
e poi
 felici feste!

lunedì 24 novembre 2014

go samantha!

http://www.sky.it/eveningnews/2014/171/web/homepage.html?news=3


buon viaggio!

a volte siamo fortunati e i tempi coincidono..

http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2014-11-24/a-cesare-quel-che-e-cesare-125046.shtml?uuid=ABVFVQHC

proprio ieri..

giovedì 20 novembre 2014

ecco qui...

http://gallica.bnf.fr/Search?adva=1&adv=1&tri=&t_relation=cb34309826h&q=encyclopedie+planche


lo sapevo che i transalpini avrebbero messo tutto a disposizione delle giovani menti...e anche di quelle vecchie..
ah, la BNF.....

lunedì 17 novembre 2014

per prepararsi all'incontro col bardo..

https://www.youtube.com/watch?v=vPSuGAmcZj4

qui trovate il famoso monologo recitato dal grande Al Pacino nel film del 2004.

Questo testo del bardo è uno dei più controversi..ambientato a Venezia (dove la parola "ghetto" è nata) è stato accusato di antisemitismo....ma ascoltate bene, leggete bene, più di una volta...
..e comunque, ancora una volta, giovani avventati combinano disastri..

lunedì 10 novembre 2014

suggerimenti, suggestioni...

Per quelli che andranno a vedere Nixon -Frost a teatro.

http://rstampa.pubblica.istruzione.it/utility/imgrs.asp?numart=36YUAJ&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1

per tutti, qualche nota su un nostro futuro amico

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2014/05/08/beccaria-250-anni-dopo-a-livorno-il-convegno40.html

lunedì 3 novembre 2014

L'abiura....

http://www.minerva.unito.it/Storia/GalileoTesti/GalileoAbiuraOriginale.htm

Sensate esperienze e libri "naturali"....

(1615) Dalla lettera a Madama Cristina di Lorena, granduchessa di Toscana.

Io scopersi pochi anni a dietro, come ben sa l’Altezza Vostra Serenissima, molti particolari nel cielo, stati invisibili sino a questa età; li quali, sì per la novità, sì per alcune conseguenze che da essi dependono, contrarianti ad alcune proposizioni naturali comunemente ricevute dalle scuole de i filosofi, mi eccitorno contro non piccol numero di tali professori; quasi che io di mia mano avessi tali cose collocate in cielo, per intorbidar la natura e le scienze. E scordatisi in certo modo che la moltitudine de’ veri concorre all’investigazione, accrescimento e stabilimento delle discipline, e non alla diminuzione o destruzione, e dimostrandosi nell’istesso tempo più affezionati alle proprie opinioni che alle vere, scorsero a negare e far prova d’annullare quelle novità, delle quali il senso istesso, quando avessero voluto con attenzione riguardarle, gli averebbe potuti render sicuri; e per questo produssero varie cose, ed alcune scritture pubblicarono ripiene di vani discorsi, e, quel che fu più grave errore, sparse di attestazioni delle Sacre Scritture, tolte da luoghi non bene da loro intesi e lontano dal proposito addotti:.........Il motivo, dunque, che loro producono per condennar l’opinione della mobilità della Terra e stabilità del Sole, è, che leggendosi nelle Sacre lettere, in molti luoghi, che il Sole si muove e che la Terra sta ferma, né potendo la Scrittura mai mentire o errare, ne séguita per necessaria conseguenza che erronea e dannanda sia la sentenza di chi volesse asserire, il Sole esser per se stesso immobile, e mobile la Terra.
Sopra questa ragione parmi primieramente da considerare, essere e santissimamente detto e prudentissimamente stabilito, non poter mai la Sacra Scrittura mentire, tutta volta che si sia penetrato il suo vero sentimento; il qual non credo che si possa negare essere molte volte recondito e molto diverso da quello che suona il puro significato delle parole. Dal che ne séguita, che qualunque volta alcuno, nell’esporla, volesse fermarsi sempre nel nudo suono literale, potrebbe, errando esso, far apparir nelle Scritture non solo contradizioni e proposizioni remote dal vero, ma gravi eresie e bestemmie ancora: poi che sarebbe necessario dare a Iddio e piedi e mani e occhi, non meno affetti corporali ed umani, come d’ira, di pentimento, d’odio, ed anco tal volta la dimenticanza delle cose passate e l’ignoranza delle future; le quali proposizioni, sì come, dettante lo Spirito Santo, furono in tal guisa profferite da gli scrittori sacri per accomodarsi alla capacità del vulgo assai rozzo e indisciplinato, così per quelli che meritano d’esser separati dalla plebe è necessario che i saggi espositori ne produchino i veri sensi, e n’additino le ragioni particolari per che e’ siano sotto cotali parole profferiti: ed è questa dottrina così trita e specificata appresso tutti i teologi, che superfluo sarebbe il produrne attestazione alcuna.
Di qui mi par di poter assai ragionevolmente dedurre, che la medesima Sacra Scrittura, qualunque volta gli è occorso di pronunziare alcuna conclusione naturale, e massime delle più recondite e difficili ad esser capite, ella non abbia pretermesso questo medesimo avviso, per non aggiugnere confusione nelle menti di quel medesimo popolo e renderlo più contumace contro a i dogmi di più alto misterio. Perché se, come si è detto e chiaramente si scorge, per il solo rispetto d’accomodarsi alla capacità popolare non si è la Scrittura astenuta di adombrare principalissimi pronunziati, attribuendo sino all’istesso Iddio condizioni lontanissime e contrarie alla sua essenza, chi vorrà asseverantemente sostenere che l’istessa Scrittura, posto da banda cotal rispetto, nel parlare anco incidentemente di Terra, d’acqua, di Sole o d’altra creatura, abbia eletto di contenersi con tutto rigore dentro a i puri e ristretti significati delle parole? ......................  Stante, dunque, ciò, mi par che nelle dispute di problemi naturali non si dovrebbe cominciare dalle autorità di luoghi delle Scritture, ma dalle sensate esperienze e dalle dimostrazioni necessarie: perché, procedendo di pari dal Verbo divino la Scrittura Sacra e la natura, quella come dettatura dello Spirito Santo, e questa come osservantissima essecutrice de gli ordini di Dio; ed essendo, di più, convenuto nelle Scritture, per accomodarsi all’intendimento dell’universale, dir molte cose diverse, in aspetto e quanto al nudo significato delle parole, dal vero assoluto; ma, all’incontro, essendo la natura inesorabile ed immutabile, e mai non trascendente i termini delle leggi impostegli, come quella che nulla cura che le sue recondite ragioni e modi d’operare sieno o non sieno esposti alla capacità degli uomini; pare che quello degli effetti naturali che o la sensata esperienza ci pone dinanzi a gli occhi o le necessarie dimostrazioni ci concludono, non debba in conto alcuno esser revocato in dubbio, non che condennato, per luoghi della Scrittura che avessero nelle parole diverso sembiante; poi che non ogni detto della Scrittura è legato a obblighi così severi com’ogni effetto di natura, né meno eccelentemente ci si scuopre Iddio negli effetti di natura che ne’ sacri detti delle Scritture.."

giovedì 18 settembre 2014

ne parlavamo oggi...

http://www.repubblica.it/esteri/2014/09/18/news/scozia_referendum-96031194/

lunedì 1 settembre 2014

siete pronti? siete quasi pronti?

..il titolo è una citazione da un film italiano..ma se non siete cinefili...
spero siate riposati, rinfrancati, rimotivati, riscaldati, rivestiti, rieducati, riesumati, rifocillati ..e potrei andare avanti per ore...semmai andate avanti voi e poi lo leggiamo a scuola, il primo giorno....
see you

la prof.

martedì 15 luglio 2014

...sempre una solida presa sulla realtà..

http://www.istat.it/it/archivio/128371

State giocando con le formine? fate castelli di sabbia? fate immersioni, colate giù dai divani? benissimo, ma non perdiamo mai una solida presa sulla realtà, perché lei non molla la presa su di noi..
Avete letto la sogliola post esame di stato? siete andati a vedere i risultati dei ragazzi di quinta? Fatelo, e calcolate le medie della prima prova...non crogiolatevi nell'inconsapevolezza, fra poco tocca a voi...
la prof

martedì 10 giugno 2014

secchiello e paletta?

secchiello e paletta?
si, e ochina salvagente, bracciolini, costumini...ma anche buone letture e antenne sempre alzate..perchè se voi dormite, la prof non lo fa!!
intanto è uscita una sogliola di preestate..( o di post primavera).
http://www.iger.org/2014/06/10/diario-della-sogliola-di-maggio-ci-risiamo/#more-13594

il writer si firma enricostresgiannini..

giovedì 29 maggio 2014

disturbi da Report ISTAT...

http://www.istat.it/it/archivio/120991
è uscito l'ultimo report ISTAT, parla di noi, con i numeri..date un'occhiata almeno alla parte demografica..
e poi buona estate, ma sempre all'erta...
la prof.

sabato 19 aprile 2014

un tipo che frequentiamo, un amico recente.

http://www.eccellenzeitaliane.it/notizie-ecc.php?lg=it&art=16111
 se clikkate su Convegno su Machiavelli trovate il programma ....
ve l'avevo detto...

lunedì 17 febbraio 2014

Della dignità dell'uomo...

Già il sommo Padre, Dio architetto, aveva costruito questa dimora del mondo, che noi vediamo, tempio augustissimo della divinità, secondo le leggi dell’arcana sapienza.
Aveva ornato con le intelligenze la regione iperurania; aveva animato i globi eterei con anime eterne; aveva colmato le parti escrementizie e melmose del mondo inferiore con una turba di animali di ogni specie.
Ma, compiuta l'opera, l'artefice desiderava che vi fosse qualcuno che sapesse apprezzare il significato di tanto lavoro, che ne sapesse amare la bellezza, ammirarne la vastità.
Perciò, una volta che fu compiuta ogni cosa, come attestano Mosè e Timeo, pensò alla fine di produrre l'essere umano.
Ma tra gli archetipi non c'era alcuno su cui foggiare la nuova progenie, né c'era nei tesori qualcosa da elargire in eredità al figlio, né c'era tra i seggi di tutto il mondo un luogo dove potesse sedere questo contemplatore dell'universo.
Tutti erano ormai pieni; tutti erano stati assegnati agli ordini, sommi, medi, infimi.
Ma sarebbe stato tuttavia indegno della potestà paterna mancare a quest'ultimo atto della creazione, quasi fosse impotente; indegno della sapienza ondeggiare per mancanza di decisione in un'opera necessaria; indegno dell'amore benefico che colui che avrebbe lodato negli altri la divina liberalità fosse indotto a condannarla a suo riguardo.
Stabilì infine l'ottimo artefice che, a colui al quale non si poteva dare nulla di proprio, fosse riservato quanto apparteneva ai singoli.
Prese perciò l'uomo, opera dall'immagine non definita, e postolo nel mezzo del mondo così gli parlò:
«Non ti abbiamo dato, o Adamo, una dimora certa, né un sembiante proprio, né una prerogativa peculiare affinché avessi e possedessi come desideri e come senti la dimora, il sembiante, le prerogative che tu da te stesso avrai scelto.
Agli altri esseri una natura definita è contenuta entro le leggi da noi dettate.
Tu, non costretto da alcuna limitazione, forgerai la tua natura secondo il tuo arbitrio, alla cui potestà ti consegnai.
Ti ho posto in mezzo al mondo, perché di qui potessi più facilmente guardare attorno tutto ciò che vi è nel mondo.
Non ti abbiamo fatto né celeste né terreno, né mortale né immortale, perché come libero, straordinario plasmatore e scultore di te stesso, tu ti possa foggiare da te stesso nella forma che preferirai.
Potrai degenerare nei esseri inferiori, che sono i bruti; potrai rigenerarti, secondo la tua decisione, negli esseri superiori, che sono divini».
O somma liberalità di Dio Padre, somma e mirabile felicità dell'essere umano.
Al quale è concesso avere ciò che desidera, essere ciò che vuole".

(Pico della Mirandola)

martedì 21 gennaio 2014

riferimenti, citazioni...

"Intanto il padre Anchise nel fondo di una valle verdeggiante percorreva con lo sguardo meditando (riflettendo) con attenzione le anime racchiuse e destinate ad uscire alla luce superna e a caso passava in rassegna tutta la schiera dei suoi e gli amati nipoti e i destini e le vicende e i costumi e le imprese di quegli uomini. E quando vide Enea che gli veniva incontro sul prato, lieto tese entrambe le mani e lacrime gli rigarono il volto e queste parole gli uscirono dalla bocca:
        - Finalmente sei arrivato e la tua pietà, tanto aspettata dal padre, ha vinto il difficile cammino? Mi è concesso, o figlio, guardare il tuo volto e udire e farti udire la conosciuta voce? Così veramente sentivo nell'animo e credevo che sarebbe avvenuto numerando i giorni né mi ingannò la mia ansia. Io ti accolgo, figlio, dopo che hai attraversato tante terre e tanti mari e sei stato sballottato da tanti pericoli! Quanto ho temuto che ti potesse nuocere il regno della Libia [140].
        Ed Enea:
        - La tua, o padre, la tua triste immagine apparendomi molto spesso mi ha spinto a venire a queste soglie; le mie navi son ferme sul mare Tirreno. Dammi, da stringere la destra, concedimelo, o padre, e non sottrarti al nostro abbraccio.
        Così discorrendo insieme, rigava il viso di largo pianto. Tre volte tentò di circondargli il collo con le braccia; tre volte l'ombra invano abbracciata sfuggì alle sue mani, simile ai venti leggeri, simile ad un sogno alato." Eneide , libro VI